martedì 21 aprile 2009

Pooh : Stefano D'Orazio lascia...

Nel '71, dopo che Valerio Negrini decide di lasciare lo sgabello da batterista per dedicarsi alle parole, entra in scena Stefano D'Orazio classe 1948, prima come batterista, poi batterista e paroliere e infine dal 1981 batterista, paroliere e cantante.

Non viene mai preso in seria considerazione dalla comunità dei batteristi, anzi lo si usa per indicare uno che non sa fare nulla e si circonda di piatti e tamburi.

Sinceramente amo le canzoni dei Pooh (diciamo quelle più vecchiotte) , e non mi vergogno a dire che D'Orazio con le sue enormi batterie , che spesso andavano da lato a lato del palco, è stato uno dei motivi per cui oggi mi diverto a suonare.

Nel mio immaginario di bambino tutti quei tamburi, quei piatti, le luci, i laser (i Pooh sono stati i primi in italia ad utilizzare questi effetti durante i concerti) erano di un fascino enorme.

Poi c'ha pensato l'amore per il jazz e i suoi maestri a riportarmi sulla terra e a farmi capire la bellezza e le potenzialità di cassa-rullante-hihat-ride.

Per concludere devo ammettere il mio dispiacere nell'apprendere la notizia della fine dell'attività del "batterista dei pooh", erano il gruppo ideale, amici da sempre e per sempre, non come quei gruppetti che nascono e muoiono nel giro di una stagione.

Gli anni passano e forse queste occasioni ti fanno pensare a quando verrà anche il tuo tempo di appendere le bacchette al muro.

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